Non è possibile parlare di formazione se non alla luce dello statuto scientifico della psicanalisi, perché lo psicanalista non è uno sciamano né un direttore di coscienza ma, semplicemente, un uomo di scienza. La prima delle cose che gli necessitano è dunque un patrimonio di conoscenze specifiche che afferiscono al suo campo d’indagine.

Attualmente le discipline che uno psicanalista dovrebbe studiare non sono riconducibili, se non in minima parte, ai curricula delle facoltà di medicina e psicologia. L’iter di formazione per la professione dello psicologo, così come per quella del medico, è diverso da quello per la formazione di uno psicanalista. Inoltre la psicanalisi, essendo una scienza sui generis, non richiede una formazione di seconda istanza, ad esempio come specializzazione di psicologia o medicina, ma di prima istanza ossia di uno specifico e nuovo iter di formazione.

D’altra parte non si tratta di riservare l’addestramento psicanalitico e l’esercizio della psicanalisi esclusivamente alla classe medica. Non è così per diverse ragioni. Sebbene la psicanalisi sia cresciuta su un terreno medico, da tempo non è più una faccenda meramente medica. I suoi metodi, i suoi presupposti e i suoi risultati sono diventati significativi per una serie di scienze umane come la mitologia, la storia della letteratura, la storia della religione, la storia della civiltà e addirittura indispensabili per la pedagogia.

S. Freud, Lettera ad Arnold Durig (1924)

Per poter seguire un iter adeguato alla preparazione culturale e scientifica di uno psicanalista, occorrerebbe un curriculum interfacoltà; occorrerebbe cioè poter seguire le lezioni e sostenere gli esami di discipline ripartite tra varie facoltà. Tra le discipline indicate da Freud ci sono la fisiologia, la medicina, la storia delle religioni, la mitologia comparata, la letteratura, la filosofia, ecc. Ad esse andrebbero oggi aggiunte la linguistica, la biologia, la metodologia e l’epistemologia, la psicopatologia, l’antropologia e l’etnologia. In aggiunta, sempre più sono richieste conoscenze in campo fisico e matematico poiché, come evidenziato in laboratori di ricerca della nostra Scuola, la teoria freudiana si avvale di concetti comprensibili in termini fisici e il rigore scientifico della teoria stessa sta sempre più palesando la possibilità di formalizzazione matematica.

Quest’ultima, seppur non fondamentale per la psicanalisi, dimostra sempre più la sua importanza per:

1. la definizione univoca dei concetti;

2. la comprensione dell’architettura globale della teoria.

Quindi, per:

3. la validazione di possibili sviluppi teorici;

4. il dialogo con le altre scienze.

Infine, oltre a questa preparazione vasta ed eterogenea, è necessario un training analitico personale, secondo gli orientamenti e le indicazioni che storicamente provengono dal movimento psicanalitico internazionale e dal fondatore della psicanalisi. Ora, poiché non esiste – almeno in Italia – alcun corso di formazione universitaria in cui vengano insegnate insieme tutte le discipline che occorrono allo psicanalista per essere all’altezza del suo compito, la nostra Scuola si è trovata nella necessità di sopperire con ogni mezzo a tale carenza.

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