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La definizione di psicanalisi

La psicanalisi è la scienza dell’inconscio psichico edificata da Sigmund Freud. Il suo corpus dottrinale è costituito dal contributo freudiano e dagli apporti di quegli autori che lo integrano senza contraddirlo nei suoi fondamenti teorici. La definizione più precisa e circostanziata del termine si trova nella prefazione di Freud al Dizionario di sessuologia di Max Marcuse del 1922 secondo la quale “psicanalisi” è:

  • in primo luogo il nome di un procedimento d’indagine di processi psichici altrimenti inaccessibili
  • in secondo luogo un trattamento dei disturbi nevrotici che è basato su tale indagine
  • in terzo luogo una serie di conoscenze psicologiche ottenute per questa via, che gradualmente si assommano e convergono in una nuova disciplina scientifica.

La psicanalisi come scienza della natura

Il lavoro di Sigmund Freud è sempre stato sorretto dalla necessità, più volte ribadita, di fondare la psicologia come scienza della natura.

La Scuola di Psicanalisi Freudiana ha cercato di ritrovare ed esplicitare (in evidente e consapevole controtendenza rispetto agli sviluppi postfreudiani) i fondamenti naturalistici e razionalistici che risultano presupposti ineliminabili della teoria e della pratica psicanalitica.

Il che ha implicato essenzialmente due aspetti:

  1. Un aspetto metodologico, rispetto al quale si è trattato di mettere in luce gli elementi prescrittivi insiti nella dimensione empirica propria della psicanalisi, vale a dire i protocolli logico-sperimentali che conferiscono alla pratica analitica carattere di razionalità (giudicabilità e falsificabilità);
  2. Un aspetto gnoseologico, relativo alla costruzione dell’oggettività propria della teoria psicanalitica (metapsicologia).

Ciò allo scopo di restituire (contro la difformità sovente teratologica che ha caratterizzato lo sviluppo della psicanalisi nella seconda metà del ‘900) quella dimensione di necessaria conformità (coerenza) senza la quale nessuna scienza può dirsi tale. Nella nostra prospettiva (che è, ricordiamolo ancora, semplicemente la stessa espressa da Freud) la psicanalisi non è né una tecnica iniziatica di autorealizzazione, né una poetica del concetto, bensì una scienza al pari di tutte le altre, senza però che questo porti ad abdicare alle proprie specificità. Perché risulta un atteggiamento altrettanto pernicioso cercare di applicare un modello metodologico sorto in altri contesti, affatto estraneo alle caratteristiche dell’ambito psicanalitico, con l’illusione di risolvere, in questo modo, le questioni relative al controllo sperimentale, e rispondere alle critiche riguardanti l’oggettività degli enunciati teorici. Ma, analogamente a quanto si sta registrando nelle altre discipline, la strada, semmai, è quella di una epistemologia interna, capace di dar conto degli aspetti peculiari della psicanalisi.

Il corpus teorico della psicanalisi è la Metapsicologia ed è stata costruita da Freud a valle di una rigorosa validazione sperimentale. Il nome Metapsicologia deriva dall’idea di Freud di sviluppare una teoria capace di descrivere i processi psichici, anche quelli aldilà della coscienza, nei loro rapporti topici, economici e dinamici.

Contrariamente alle psicoterapie e alle psicanalisi di indirizzi diversi, la psicanalisi freudiana si serve di un manuale tecnico estremamente ridotto. Come è noto, Sigmund Freud ha riservato soltanto sei saggi alla tecnica psicanalitica.

Cominciare un percorso di analisi personale

Chiunque fosse motivato a intraprendere un percorso di analisi personale o avere maggiori informazioni a riguardo è invitato a consultare la pagina relativa ai soci e agli analisti della Scuola, quindi selezionare un analista che, in base a criteri di affinità e geografici, possa rappresentare il miglior candidato da contattare. Prima di iniziare l’analisi vera e propria saranno necessari uno o più colloqui preliminari che serviranno per inquadrare le problematiche e assicurarsi che vi sia la giusta compatibilità paziente-analista.

La Scuola promuove un percorso di analisi classico, in linea con la tradizione freudiana. È pertanto richiesto un impegno importante sia da parte del paziente che dell’analista per portare avanti in maniera adeguata il trattamento. I dettagli relativi alle modalità di svolgimento nonché i costi associati verranno discussi personalmente con l’analista scelto.

La psicanalisi come procedimento di indagine e trattamento

Quanto descritto nella sezione “La psicanalisi come scienza della natura”, ci consente di esplicitare le ragioni per le quali la pratica psicanalitica non può essere concepita come mera pratica psicoterapeutica e che di conseguenza fanno sì che la psicanalisi non rientri nell’ambito della Legge 56/89 sull’ordinamento della professione di psicologo. Esse sono principalmente due:

  • Come Freud non si stancò mai di ripetere, al pari di ciò che accade nella biologia, nella chimica o nella fisica, una corretta formazione psicanalitica deve essere concepita come una formazione di prima e non di seconda istanza. In parole povere, essa non può configurarsi come una specializzazione medica o psicologica. (cfr. sezione “La formazione dello psicanalista“)
  • La tecnica psicanalitica è sempre stata essenzialmente e prima di ogni altra cosa un metodo di indagine, uno strumento conoscitivo. In tutta una serie di casi, tale metodo di indagine si è rivelato essere anche un ottimo metodo terapeutico. Ma l’effetto terapeutico in psicanalisi risulta invariabilmente dipendente dal fatto che lo scopo conoscitivo mantenga la sua funzione primaria. In altri termini, è vero che solo se si consegue la meta conoscitiva è possibile conseguire anche effetti terapeutici ma la cosa è tutt’altro che automatica: in psicanalisi quella tra conoscenza e terapia non è un’implicazione necessaria. Per avere la possibilità di essere conseguiti, gli effetti terapeutici non devono essere ricercati come tali: questo impedisce di definire il trattamento psicanalitico come psicoterapia. Il conseguimento di una conoscenza oggettiva relativa al soggetto in analisi resta la sola meta legittima del trattamento.

La scelta della psicanalisi laica

La Scuola di Psicanalisi Freudiana è sempre stata e intende rimanere un’associazione tradizionale di formazione e ricerca all’interno del movimento psicanalitico internazionale. In questo senso essa è un’associazione psicanalitica laica, quindi essenzialmente non medica né psicologica, anche se ammette nelle sue fila sia medici che psicologi, e non rientra, perché non ha mai voluto farlo, nel novero delle associazioni di formazione psicologica o psicoterapeutica.

La ragione di questa scelta di autoescludersi dall’ambito di regolamentazione della Legge 56/89 (concernente l’istituzione dell’Albo degli Psicologi e la regolamentazione delle psicoterapie), deriva essenzialmente dal fatto che la Scuola considera la formazione psicoterapeutica richiesta dallo Stato insufficiente nonché sostanzialmente estranea e limitante ai fini di un’adeguata preparazione psicanalitica.

La Scuola non sostiene che non debbano esservi forme di regolamentazione conformi alle norme che la legislazione italiana o europea prescrive per l’esercizio delle libere professioni, ma ritiene la legge 56/89 sia stata concepita, per esplicita ammissione del legislatore, per un ambito diverso da quello psicanalitico e pertanto inadeguata al mantenimento, nella sua integrità, dell’esperienza, della pratica e della ricerca analitiche.

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